In principio erano i cargo – shorts, ovvero la divisa corta usata dai militari durante la seconda guerra mondiale studiata per dare modo ai soldati di affrontare le temperature tropicali delle Bermuda. Da qui il nome che tutti conosciamo, anche se un’altra tradizione li vuole come indumento scelto dalle donne delle Bermuda appunto come alternativa ai pantaloni lunghi. I colori erano più o meno gli stessi di adesso, dal cachi al sabbia fino al tipico militare, ma una cosa era sempre presente nei cargo-shorts: le tasche. Si, perché i militari, soprattutto quelli dell’aeronautica avevano postazioni strette ed anguste quindi era necessario avere addosso un posto facile e svelto per trovare i propri effetti personali come ad esempio le sigarette. In realtà i pantaloncini corti o bermuda come poi li ha definiti il mondo a causa delle loro origini, nascono in principio come abbigliamento tipico dei ragazzi utilizzato nelle 4 stagioni durante l’anno scolastico, il passaggio ai pantaloni lunghi segnava l’arrivo dell’età adulta. Pian piano i bermuda si sono fatti strada nella moda conquistando in primis le gambe femminili e poi quelle maschili. Dagli anni 60 in avanti ecco arrivare il boom e da li ne abbiamo visti davvero di tutti i colori. Ma il bermuda è stato sempre un indumento controverso odiato o amato, da chi proprio non lo sopporta a chi ne fa un pezzo cult del suo guardaroba come Pharrel Williams che addirittura lo indossa agli Academy Awards del 2014.