Il sarto con la valigia

Italia, Francia, Svizzera, Inghilterra, Stati Uniti, Paesi Bassi, lui arriva dove c’è necessità. Un super eroe dello stile, il sarto con la valigia, come lo ha chiamato tempo fa il quotidiano La Repubblica. La valigia è quella del nonno, non perché non ne abbia altre più moderne, ma perché è piena di storia, logora di viaggi, sformata dal tempo e dal peso. Chissà quanto bagaglio ha, quella valigia del sarto. Contiene meraviglie stilistiche, contiene colori, sete, cotoni, contiene lo stile di chi chiama. E lui arriva, il sarto con la valigia, pronto a far luccicare gli occhi di business men dell’economia mondiale troppo impegnati per riuscire a gironzolare alla ricerca dell’abito perfetto. Non c’è problema raccontami chi sei ti dice lui, raccontami chi sei e ti porterò il tuo stile. Il sarto con la valigia non detta moda, semplicemente trova dentro ognuno di questi uomini contemporanei il proprio stile, ne tira fuori le sfumature, l’estrosità, ne tira fuori l’anima.
Ti chiede dieci minuti di attesa, dovunque tu sia: in casa, in ufficio o in barca, dieci minuti per fare di quella stanza il tuo shop personale. Un negozio studiato solo per te, una vetrina creata solo da cose che ti possono piacere. Il sarto con la valigia sfodera i suoi racconti, racconti sullo stile, sul perché di una pochette, di un papillon o di una bretella. Ti fa entrare nel suo mondo che poi piano piano diventa anche il tuo. Poi il sarto con la valigia se ne va, così anche un po’ romanticamente, lasciandoti il sapore di stili antichi di manifatture di un tempo del Made in Italy, ma quello vero.
E se non ti può raggiungere, il sarto con la valigia crea la tua personale vetrina in negozio che, grazie alle moderne tecnologie, condivide con te. Ma non pensare che possa essere meno romantico, tutto è studiato sui tuoi gusti, tutto meticolosamente posizionato.
Il sarto con la valigia è li ad aspettarti…quasi uscito da una canzone di De Gregori attende che tu lo chiami per mostrarti le magie dell’abbigliamento maschile.
La valigia è quella del nonno, non perché non ne abbia altre più moderne, ma perché è piena di storia, logora di viaggi, sformata dal tempo e dal peso. Chissà quanto bagaglio ha, quella valigia del sarto.

